mercoledì 5 giugno 2013

Allattare... che passione!

Guardo mia figlia che poppa felice e beata e penso che non esista nulla di più bello al mondo di una madre che allatta la sua creatura. Per me oggi la poppata è diventata una routine irrinunciabile, un momento rilassante, in cui ci siamo solo io e lei... e se "va per le lunghe", qualche lettura. Ma solo 6/7 settimane fa, le cose stavano diversamente...

Quando ci hanno dimesse dall'ospedale, ero felice, perchè la pediatra mi aveva detto che l'allattamento era ben avviato, basandosi sulle doppie pesate dei giorni di degenza. A casa ho continuato ad allattare la bimba, a richiesta, senza controllare il peso, ma presto sono comparsi i primi problemi:
ragadi (che mi trascinavo dall'ospedale), febbre e candida al seno, che non auguro a nessuna mamma, perchè davvero dolorosissima... altro che parto!
Alla prima visita di controllo dalla pediatra la doccia fredda: la bimba aveva preso poco peso rispetto a quello del giorno delle dimissioni. Da lì il consiglio di darle un'aggiunta di latte artificiale e controllare il peso dopo pochi giorni. E' stato allora che il mio umore, già instabile dopo il parto, ha iniziato a vacillare ancora di più... I dolori durante l'allattamento dovuti alla candida, la febbre e l'evidenza che la bimba stesse crescendo poco perchè avevo poco latte, mi facevano pensare di desistere dall'allattamento al seno e di passare alla formula. In fondo, quanti bambini vengono allattati con biberon e crescono belli e forti? Ma dentro di me c'era qualcosa che mi diceva che non dovevo mollare, che dovevo farcela: lo dovevo a me, al mio desiderio di sentirmi madre al 100% allattando la mia piccola, ma soprattutto lo dovevo a lei, perchè credo sia inutile ribadire gli innumerevoli vantaggi dell'allattamento al seno in fatto di anticorpi, nutrienti, affettività, ecc.; dovevo ricostruire un rapporto esclusivo con lei, dopo il "distacco forzato" dei primi giorni dopo il parto.

(Piccolo chiarimento doveroso: questo non significa che penso che una madre che allatta artificialmente sia meno madre di quella che allatta al seno. Sono scelte dettate dai più svariati fattori, che non vanno criticate, se sono state ponderate e non prese superficialmente.)

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha tirato fuori la mamma leonessa che c'è in me è stata una frase dettami dall'infermiera del consultorio che mi stava seguendo e che mi segue tutt'ora: "questa bambina non è ancora innamorata del seno... e poi ci sono vari fattori che mi fanno dire che non è una bimba sveglia!"... Coooooooosa? Mia figlia non era sveglia??? Questo non lo potevo accettare! Dopo un pomeriggio di pianti disperati, in cui mi sono sentita una mamma pessima, ho deciso che era giunto il momento di tirare fuori le unghie e la mia testardaggine da brava ariete. Adesso ero davvero disposta a tutto per far ricredere quell'infermiera: via libera a terapie d'urto omeopatiche, integratori, poppate frequenti, svegliando anche la bimba di notte se necessario, tisane, litri e litri di acqua da buttare giù... Io dovevo allattare e mia figlia doveva crescere grazie al mio latte. Risultato? 130 g in 3 giorni senza aggiunte (un bambino dell'età di Emma dovrebbe crescere tra i 120 e 200 g a settimana...), con picchi di 250 g a settimana!!! Come si suol dire... chi la dura, la vince! E io avevo vinto indubbiamente! Quell'infermiera l'ho tanto odiata, quanto la ringrazio ora... sebbene con modi duri, mi aveva spronata ad avviare l'allattamento e a far sì che il mio latte diventasse l'unica fonte di nutrimento per Emma.

La morale della mia esperienza è che qualunque mamma può allattare e ha latte a sufficienza per il proprio cucciolo (i casi in cui ci sia una reale mancanza di latte sono rarissimi). Il problema è che da qualche decennio la società, la cultura, la tv vedono come normale l'allattamento artificiale e demonizzano quello materno. E certo, scoprire il seno in pubblico per allattare è scandaloso, mega cartelloni pubblicitari con supermodelle seminude no! Inoltre, i produttori di LA pubblicizzano i loro prodotti in maniera accattivante, quasi come se fossero sostituti perfetti del LM e molti pediatri fanno la stessa cosa. Basterebbe solo fornire alle neo mamme poche, ma basilari nozioni sull'allattamento al seno, anzichè fare terrorismo psicologico e dire che il latte di una mamma non è abbastanza o sufficientemente nutriente per il figlio. Da letture personali, ho capito che tutte queste sono solo stupidaggini e scorciatoie, perchè, come accennavo prima, i casi di mancanza reale di latte sono rarissimi; la produzione di latte può essere incrementata e addirittura ripresa dopo un'interruzione e il latte materno si modifica in base alle esigenze del bambino e anche durante la singola poppata. Quello che serve davvero è fornire conoscenza e sostegno alle neo mamme, perchè molto spesso in ospedale non si dà la giusta assistenza per far sì che l'allattamento si avvii correttamente e venga mantenuto per molti mesi, e seguire pochi accorgimenti, come una dieta bilanciata, in cui non si abusi di niente, ma neppure ci sia carenza di qualcosa... tradotto in soldoni, niente diete per buttare giù i chili della gravidanza, purtroppo! ;-)

Sul territorio esistono figure in grado di dare aiuto e supporto alle neo mamme: ostetriche, infermiere puericultrici, associazioni private e organizzazioni, quali La Leche League. Allattare si può, basta volerlo e farsi aiutare in caso di difficoltà. Bisognerebbe solo cambiare la mentalità di parecchie persone, per poterlo fare ovunque, senza doversi rintanare in casa o chiudersi in qualche bagno pubblico. Non c'è niente di più naturale al mondo, se ci pensiamo.

Poi, per fortuna, esiste il libero arbitrio e ciascuna mamma può fare la sua scelta che, qualunque essa sia, non potrà mai renderla una mamma migliore o peggiore di un'altra. L'importante è che si tratti di scelte consapevoli e ragionate, prese in seguito a reali conoscenze e non imposte da altre persone, siano esse mariti, fidanzati, famigliari o pediatri, perchè è spiacevole sentire dire da una giovane mamma "sai non allatto, il pediatra diceva che non avevo abbastanza latte, peccato... avrei tanto voluto!".

In conclusione, informare e informarsi su certi argomenti, soprattutto quando ci si crede e ci si tiene davvero, non guasta mai e forse non è mai abbastanza. Io l'ho fatto e mi sono fatta aiutare, stringendo i denti e senza mollare e adesso sono strafelice del percorso che mi ha portato a questo punto e lo rifarei mille volte!



Special thanks to Carla Rivolta e Veronica Pozza per la pazienza, il supporto e l'aiuto.



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