martedì 15 ottobre 2013

Cara Michelle, non sei un modello per me!

Ebbene sì, tutti ne parlano (e molto probabilmente questo era lo scopo) e ho deciso di farlo anche io... perché sono giorni che mi sento un po' triste per questa cosa, perché sono giorni che ci stracamenano le scatole con la "supermamma" Michelle, perché sono SOLO pochi giorni che una bambina è nata e la sua mamma già sta in TV.


La nostra "eroina" Michelle ha dichiarato che la gravidanza e la maternità non sono delle malattie (ah, ma davvero? se non ce lo dicevi tu, non ce ne saremmo mai rese conto) e per dimostrarlo a tutto il popolo italiano è andata in onda su Striscia fino al giorno prima di partorire e ci è tornata solo 4 giorni dopo il parto.

Tesoro mio, sono contentissima che tu sia una strafiga, che abbia avuto un travaglio lunghissimo, ma che alla sera in collegamento dalla tua clinica fossi già bella, fresca, riposata, truccata e pettinata di tutto punto e che ti abbiano fatto gli auguri e si siano congratulati per la tua "bravura" (ma bravura de che?, poi) a reti unificate. Sono altrettanto contenta che tu sia così entusiasta del tuo lavoro da tornarci pochi giorni dopo aver dato alla luce la tua secondogenita. Sono contenta anche del fatto che tu possa permetterti tate 24/24h e personal trainer che in un paio di settimane ti faranno tornare più in forma di prima (così non dovrai più indossare scamiciati informi e coprirti la bellissima pancia post-parto con un fantastico mazzo di fiori). Insomma, mi fa un gran piacere che tu sia così piena di energie e soddisfatta della tua vita. Però, ti chiedo solo una cosa... RISPETTO!

Rispetto per tutte quelle madri che dopo aver partorito hanno occhiaie fin sotto i piedi, ma sono comunque felici.
Rispetto per tutte quelle madri che dimenticano cosa significhi dormire una notte intera subito dopo aver messo al mondo il proprio figlio.
Rispetto per tutte quelle madri che per giorni (se non settimane) dopo il parto hanno la postura di un australopiteco, più che di un homo sapiens sapiens.
Rispetto per tutte quelle madri che hanno seni doloranti e capezzoli pieni di ragadi e che non potranno indossare un reggiseno push up fino a quando non smetteranno di allattare.
Rispetto per tutte quelle madri che, se tutto va bene, inizieranno a perdere un po' di peso solo dopo 4 mesi dal parto e si trascineranno la pancetta per un po' e le smagliature a vita, come un bellissimo tatuaggio.
Rispetto per tutte quelle madri che, dopo i mesi di maternità obbligatoria, decidono di tirare un po' la cinghia e farsi qualche mese di maternità facoltativa giusto per crescere e godersi un po' di più i propri figli.
Rispetto per tutte quelle madri che, dopo i mesi di maternità obbligatoria, devono necessariamente riprendere a lavorare, perché tra mutuo, spese e marito in cassa integrazione, altrimenti non saprebbero come arrivare a fine mese.
Rispetto per tutte quelle madri libere professioniste che vorrebbero godersi la maternità, ma non sono tutelate e stando senza lavorare non riuscirebbero nemmeno loro ad arrivare a fine mese.
Rispetto per tutte quelle madri che, avendone la possibilità, decidono di lasciare il lavoro per tirarsi su da sole i propri figli.

Insomma, Michelle, ti chiedo rispetto per il 99% delle madri, perché quello che hai deciso di fare tu non è normalità. E' una tua scelta e se l'hai presa serenamente sono di nuovo contenta per te, ma non è nella natura delle cose, cara Michelle. Non è normale tornare a lavorare, anche se solo per "un'oretta" al giorno, come hai affermato, ma nessuno crede che sia solo "un'oretta", a soli 4 giorni dal parto e non è normale dire in diretta TV "ho fatto l'ultima poppata un'oretta fa e torno a casa in tempo per la prossima!" (a meno che tua figlia non sia già in grado di poppare come una bimba di 5 mesi).

Forse non sei ancora ben consapevole del fatto che qualche giorno fa hai messo al mondo una bambina, sicuramente splendida, fortunatissima e ricca, dati i genitori; ma pur sempre una piccola e innocente bambina a cui non frega assolutamente nulla dei soldi, ma che ha appena subito un piccolo trauma... essì, Michelle, un trauma! Pensa, fino a pochi giorni fa era nella tua pancia, al calduccio, coccolata e protetta dalla sua mamma; adesso è venuta al mondo, forse sente anche un po' di freddo, si sente spaesata perché il mondo è grande, non è mica come la pancia della sua mamma, ci sono tanti suoni, tanti colori, tanti odori; ma il suo suono preferito è la voce della sua mamma, il suo odore preferito è quello della sua mamma, il suo colore preferito è quello del seno della sua mamma. E invece, in questo grande mondo, in cui si sente un po' impaurita è costretta a stare tra le braccia della tata (anche se solo per "un'oretta" al giorno), anziché in braccio alla sua mamma.

Beh, Michelle, ti ho chiesto rispetto per il 99% delle mamme, ma forse ho sbagliato. Dovrei solo chiederti rispetto per tua figlia.

Cara Michelle, mi spiace, non so cosa tu abbia voluto dimostrare, se la tua intenzione fosse quella di ergerti a modello della "mamma modello", ma per me non sei un modello da seguire: io sono una "mum in progress".

Con affetto... e rammarico.

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