sabato 18 gennaio 2014

Io mi svezzo... con mamma!

Sabato pomeriggio... che faccio? Mi riposo dopo una settimana particolarmente intensa e stressante o vado a un incontro tenuto dal mitico pediatra Piermarini?

Inutile dire che ho optato per la seconda ipotesi... altrettanto inutile dire che per me è stato un incontro altamente rassicurante (illuminante lo sarebbe stato se non avessi deciso di intraprendere la strada dell'autosvezzamento o comunque di uno svezzamento naturale).

Beh, questo post non ha pretese di insegnare niente a nessuno, nè tanto meno di criticare chi fa o ha fatto scelte diverse... è solo per riassumere brevemente quello che il dott. Piermarini (ma non solo lui) sostiene, per tutte quelle mamme che come me hanno bisogno di rassicurazioni o conferme o per chi ha sentito parlare di questa "cosa strana" che è l'autosvezzamento.


Premesse:

  • l'OMS raccomanda l'allattamento esclusivo al seno (o con formula) fino ai 6 mesi, questo perchè il bambino non ha bisogno e non ha le competenze per assumere cibo solido
  • a partire dai 4 mesi il bambino potrebbe assumere qualunque cibo sano, senza rispettare alcuna fantasiosa tabella di introduzione degli alimenti, nè ritardare i cibi allergizzanti 
...Ma come? Mica l'OMS dice di aspettare i 6 mesi? Certo! L'uso dei tempi verbali è fondamentale! Il bambino potrebbe, ma non è in grado! Infatti, è necessario aspettare che il bambino sia pronto, ovvero verso i 6/7 mesi... ma come possiamo capirlo?
  • il bambino è in grado di stare seduto da solo e ha pieno controllo del tronco
  • ha perso il riflesso di estrusione (quel riflesso che gli provoca il vomito e gli fa espellere ciò che di solido gli finisce in bocca)
  • è in grado di far roteare la lingua e non solo di muoverla in basso e in alto per succhiare (questo gli consente di passare il cibo da una parte all'altra, di impastarlo con la saliva e di masticarlo, anche senza denti)
  • è interessato e incuriosito da ciò che avviene a tavola
Per stimolare la sua curiosità è necessario e importante che il bambino sia partecipe dei pasti con i genitori, quindi, da quando è in grado di rimanere seduto, anche se appoggiato, è bene tenerlo a tavola mentre si mangia, così che possa vedere cosa fanno i genitori e abbia voglia di emularli.

Se tutti questi step vengono rispettati, verso i 6/7 mesi il bambino chiederà di poter assaggiare quello che mangiano i genitori... beh, allora non è il caso di farsi trovare impreparati e pensarci per tempo! Non sarebbe molto salutare per nostro figlio farci cogliere in fallo mentre azzanniamo un panino unto e bisunto di Mc Donald's o insaccati di vari tipi, insieme a una montagna di fritto!

Il presupposto per poter fare autosvezzamento è che si mangi sano. E come faccio a sapere se sto mangiando abbastanza sano per mio figlio? Non è poi così difficile, basta seguire la piramide alimentare... e, come dice Piermarini, cucinare seguendo le ricette del Gambero Rosso... Scherzi a parte, se nella nostra dieta assumiamo quotidianamente e in grandi quantità frutta e verdura, prediligiamo cereali e proteine vegetali, assumiamo con moderazione carne rossa (meglio il maiale del bue/manzo) e un poì più di frequente carne bianca e pesce, senza esagerare con i condimenti, ma neppure mangiando scondito... beh, non siamo poi così lontani dal poter fornire una corretta alimentazione a nostro figlio.

Altri aspetti fondamentali sono:

  • fidarsi delle competenze del bambino (è in grado di scegliere cosa gli serve in quel momento, se carboidrati, ferro o altro e di autoregolarsi)
  • rispettare quindi le sue scelte e le sue richieste (quando dice no o basta, non ficchiamoli il cucchiaio in bocca a forza)
  • variare spesso i cibi che vengono proposti in tavola, in modo che si abitui a più gusti 
  • non evitare alcuni cibi dal sapore forte o che pensiamo siano di difficile digestione (vedi cipolle, aglio, funghi, ...): non ce n'è motivo, nemmeno in gravidanza o durante l'allattamento
Gli unici alimenti da non dare al bambino, quindi, sono il miele (può contenere spore di botulino) o latte crudo, se non in piccole dosi.

Così facendo, fidandoci del nostro istinto e del nostro bambino e ignorando i pareri di chi dice che è cresciuto poco se il bambino è palesemente vispo, attivo e si muove molto, si può portare il bambino (e tutta la famiglia) a un'alimentazione sana, che lo accompagnerà tutta la vita, diminuendo drasticamente il rischio di obesità e malattie croniche, quali ipertensione o diabete di tipo 2.

Insomma, questo è il riassunto di quello che è il modo naturale di svezzare un bambino. Solo così il bambino si staccherà naturalmente dal seno e si avvicinerà in maniera positiva al cibo.

Questo è quello che stiamo cercando di fare noi con Emma, con piccole varianti. Sì, perchè per chi non è proprio abituato a mangiare in maniera super sana ed equilibrata, ci vuole del tempo per adeguarsi a questo nuovo stile di vita, sicuramente migliore del precedente. E poi, se da una parte c'è la mia volontà di migliorare da questo punto di vista, dall'altra c'è il papà che "ho mangiato insaccati per 30 anni e guarda... sono sano come un pesce!". Quindi, durante la nostra serata "ammerigana" o quando torno stravolta dal lavoro e non ho idee per la cena, preparo qualcosa ad hoc per lei e noi ci arrangiamo. Insomma, autosvezzamento nel senso che è lei a decidere se e quanto mangiare, ma a volte il cosa è un po' "imposto" (brutto termine, ma non ne trovo uno migliore) dalle circostanze.

Io sono straconvinta della positività di questa scelta, ce la sto mettendo tutta, non tanto per far mangiare bene lei, ma piuttosto per adeguare la mia dieta al concetto di mangiare sano. Da quando abbiamo iniziato con lo svezzamento, Emma non ha mai mangiato un omogenizzato, mai una pappina a base di mais e tapioca e osservo con piacere quanto lei ami mangiare, soprattutto quando lo facciamo tutti insieme.

L'incontro di oggi è stato rassicurante, perchè rassicurante è sentire un pediatra che ammette di aver sbagliato, di essere ritornato sui suoi passi e di aver osservato che, questo modo naturale di accompagnare i bambini verso l'introduzione dei cibi solidi e verso un'alimentazione corretta, è senza dubbio più efficace di un approccio più violento nello svezzare, con migliaia di cucchiaiate infilate a forza nella bocca dei bambini, pianti isterici e rifiuti totali. E' rassicurante sapere che stai facendo la scelta migliore che potessi fare per tua figlia, che non ha mai pianto per mangiare, non ha mai serrato la bocca se non quando era sazia e che assaggia e cerca tutto quello che di sano le puoi proporre.

Il dott. Piermarini ha concluso il suo incontro dicendo di diffidare di chi lamenta per vostro figlio rallentamenti di crescita: dopo il quarto mese, i bambini allattati al seno è del tutto normale che rallentino notevolmente la crescita mensile, così come è normale che dopo l'anno i bambini siano meno appetenti e mangino meno. Quindi non dobbiamo avere paura se i nostri bambini mangiano poco, forzarli non servirà a nulla, se non ad allontanarli del cibo. Rispettiamo le loro scelte e i loro tempi, fidiamoci di loro. 

Il cibo è parte fondamentale della nostra vita; un buon rapporto con esso non può che farci vivere meglio sotto molti punti di vista.

Ed è per questo che ho deciso di svezzarmi a 30 anni: non sarà facile come per un bambino, ma non è nemmeno impossibile... e se anche non ci riuscirò completamente, ci metterò impegno. Lo devo a mia figlia, ma lo devo soprattutto a me stessa!





"Lasciate che i bambini scelgano il cibo
dalle mani dei loro genitori, 
così come è sempre stato."

- Clara Davis, The Canadian Medical Association Journal, 1939 -

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